10.9.2006, 11:40
RSI, Rete 2, «L’Osservatorio»:
Neutralità in variable, intervista a Jean-Pierre Bonny e Sacha Zala a cura di Raffaella Barazzoni
(21:20)
Comunicato
È bastato che la consigliera federale Michelin Calmy-Rey affermasse, nei giorni della guerra in Libano, che la Svizzera deve promuovere una neutralità attiva, una neutralità che riposi sulle Convenzioni di Ginevra, per rilanciare un infuocato dibattito su uno dei nostri capisaldi, dibattito che si è trasformato in un vero vespaio quando la stessa Calmy- Rey, in occasione della Conferenza annuale degli ambasciatori a Berna, ha ventilato l’idea di un seggio svizzero presso il Consiglio di sicurezza dell’ONU.
È intressante notare come questo tipo di dibattito, che regolarmente affiora in occasione di scenari di crisi internazionali e che trova puntualmente ampio riscontro in tutta la stampa elvetica, sia sempre profondamente polarizzato: da un lato si schierano i fautori di una neutralità assoluta, inviolabile inquanto patrimonio sacro del nostro lungo cammino democratico, dall’altro i sostenitori di un concetto di neutralità “mobile”, più flessibile . Ciò che appare necessario è comunque una ridefinizione del quadro giuridico della neutralità, essendo cambiati anche gli scenari in cui si sviluppano i conflitti.
In questo appuntamento con l’Osservatorio discuteremo di neutralità con due ospiti; Jean-Pierre Bonny, ex consigliere nazionale e lo storico Sacha Zala, docente all’Università di Berna.
Raffaella Barazzoni