29.04.2014, 07:05 RSI, Rete Due
Sono arrivati uomini
Oggi è il 28 aprile e il 28 aprile 1970 l’ambasciatore svizzero a Roma inviava al Dipartimento politico un telegramma (dodis.ch/35599). Il consigliere federale Ernst Brugger, ministro dell’economia, si era infatti recato a Milano in occasione della giornata svizzera alla Fiera campionaria. Ad accogliere l’alto ospite, il governo italiano delegò il nuovo sottosegretario di Stato, Alberto Bemporad, responsabile per le questioni d’emigrazione. Prima del pranzo ufficiale, i due ebbero uno scambio confidenziale d’idee. Brugger espose assai francamente la posizione del consiglio federale e non nascose le sue apprensioni rispetto all’iniziativa contro l’inforestierimento, la cosiddetta iniziativa di Schwarzenbach, sulla quale il popolo e i cantoni avrebbero votato poche settimane più tardi. Il consigliere federale assicurava che da parte svizzera si era fatto tutto il possibile per evitare il successo dell’iniziativa e che ora faceva appello alla comprensione delle autorità italiane per astenersi da tutto quanto avrebbe portato acqua al mulino di Schwarzenbach. Per l’Italia la situazione si poneva in termini opposti: il governo doveva assolutamente mostrare ai propri emigranti che stava difendendo i loro interessi ed evitare così che il Partito comunista potesse profilarsi quale unico detentore del monopolio della difesa degli interessi dei lavoratori all’estero. Dunque: da parte italiana c’era un vero impeto all’attivismo e da parte svizzera si cercava assolutamente di placare le acque. Per finire il 7 giugno 1970 il popolo svizzero, con una maggioranza del 54%, respinse l’iniziativa, che comunque fu accolta in sette cantoni.
Nei primi decenni dopo la Seconda guerra mondiale, l’immigrazione italiana in Svizzera è stata fondamentale per l’economia del paese. «Abbiamo chiamato forza lavoro, sono arrivati uomini»: la famosa frase di Max Frisch risale al 1965. Già un anno prima però il consigliere federale Hans Schaffner rivolgeva parole simili a uno dei suoi alti funzionari: «Gli svizzeri si fanno delle enormi illusioni se credono che alla lunga possiamo ottenere dal nostro Stato vicino solo la popolazione attiva, inserita nel mondo del lavoro, lasciando invece famiglie, donne, bambini e anziani nel paese di origine di una forza lavoro in sé gradita» (dodis.ch/30798). Cinquant’anni fa, il 10 agosto 1964, la Svizzera e l’Italia conclusero un accordo sull’emigrazione di manodopera italiana in Svizzera, accordo che regolava l’ingaggio, le condizioni di soggiorno e di lavoro e in particolare il diritto al ricongiungimento familiare. Si è trattato di un accordo fondamentale per lo sviluppo – e non solo economico – della Svizzera.
Questa e altre appassionanti storie si trovano tra i documenti della banca dati online Dodis dei Documenti Diplomatici Svizzeri.
Link ai Documenti Diplomatici Svizzeri:
dodis.ch/35599
dodis.ch/36055
dodis.ch/30798