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Media22.10.2014

2014-10-22 RSI Rete Due

22.10.2014, 07:05 RSI, Rete Due
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Nobel non olet
Come ogni anno, anche questo mese d’ottobre, la sapiente orchestrazione del mondiale carosello mediale ci ha bombardato – è proprio il caso di dirlo, visto che ci rifacciamo all’inventore della dinamite – con i nomi dei laureati del premio più prestigioso al mondo, il Premio Nobel. Nel suo testamento il facoltoso chimico e industriale svedese Alfred Nobel istituì l’onorificenza per quelle persone che nelle classiche discipline scientifiche, nella letteratura ed in favore della pace si sono distinte apportando, come scrisse, «considerevoli benefici all’umanità». Che il premio dovesse essere di portata planetaria fu fissato esplicitamente da Nobel, che ne vietò l’assegnazione per criteri di nazionalità, affinché il premio andasse alla persona più degna, sia questa «uno scandinavo o meno». A dire il vero, le ultime volontà di Nobel non suscitarono plauso né da parte della parentela, che le voleva inficiare, né da parte dell’opinione pubblica, con addirittura il re Oscar II di Svezia alla testa, che non riteneva esser d’uopo distribuire a degli stranieri tali ingenti somme di denaro. Fu così che i primi Premi Nobel poterono venir assegnati soltanto nel 1901, cinque anni dopo la morte del fondatore.

Da allora sono stati assegnati 567 premi a 889 laureati, che rappresentano per così dire la «nobiltà scientifica e letteraria» dell’umanità. Nel 2014 il Premio Nobel per la letteratura è stato assegnato allo scrittore e sceneggiatore francese Patrick Modiano «per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita dell’occupazione». Almeno nella letteratura, la «Grande Nation» è una vera superpotenza, classificandosi con ben 15 laureati in vetta alla classifica per nazioni del Nobel della letteratura.

V’è però anche uno degli scandali più grandi di tutta la storia del Premio. Proprio oggi, 50 anni fa, il 22 ottobre 1964 il celeberrimo filosofo e scrittore francese Jean-Paul Sartre veniva insignito del Premio Nobel per la letteratura, che lui però esistenzialisticamente rifiutò con l’argomento che ogni premio rende dipendenti. Ciò lo rese ancora più famoso. Sartre fu, infatti, il primo e finora unico laureato che rinunciò volontariamente all’alta onorificenza. Stando alle memorie di Lars Gyllensten, che per più di un ventennio fu membro dell’Accademia svedese responsabile per l’assegnazione del premio, undici anni dopo averlo rifiutato, nel settembre 1975, Sartre avrebbe discretamente sondato – invano – per richiedere il pagamento della somma del premio al quale lui aveva risposto con un gran rifiuto. Se è vero è come dire che per l’autore de «La nausea»: pecunia non olet.

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