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Media20.8.2021

2021-08-20 RSI

20 agosto 2021, RSI
Millevoci, 11:05

La storia che verrà

Ogni paese affonda e fonda le proprie radici culturali anche nella propria storia, la cui narrazione contribuisce a creare identità condivisa e senso di appartenenza. A volte mitizzata, a volte strumentalizzata, sovente politicizzata, la Storia può diventare un terreno scivoloso anche per gli storici, i quali cercano di rinnovare e attualizzare le conoscenze basandosi su metodi di ricerca verificati e accettati dalla comunità degli studiosi. Ne deriva che anche l’insegnamento della Storia è in continua evoluzione, grazie a nuove conoscenze e metodologie.

La storia svizzera non fa eccezione. Al di là dei miti fondativi della Svizzera primitiva, che hanno contribuito a consolidare una matrice identitaria culminata nel diffuso stereotipo del Sonderfall, la materia storica più aggiornata (quella insegnata a scuola, in particolare) si basa su un’analisi delle fonti più attenta alla demistificazione. Questo non significa cancellare una certa mitologia storica che ha contribuito e contribuisce tuttora a creare lo spirito di appartenenza elvetico (si pensi al giuramento del Grütli o a Guglielmo Tell); si tratta invece di insegnare e trasmettere, grazie alle nuove conoscenze e metodologie, una conoscenza del passato basata non più sulla storia della Svizzera, ma sulla Svizzera nella storia. Un approccio che coinvolge la scuola in senso ampio, a cominciare dai docenti impegnati nell’attualizzazione dei testi scolastici. Così che la Storia continui ad essere, prima che una somma di nozioni, una “maestra della vita”, come dicevano gli antichi. Tanto più oggi nel mondo attuale, in cui barriere culturali e frontiere vengono spesso travolte dall’incessante scorrere della storia.

Ne parliamo con:
Maurizio Binaghi, docente di Storia al Liceo di Lugano, esperto di Storia per le scuole medie
Barbara Fé Cretton, docente di Storia ed educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia nella scuola media ticinese
Thomas Maissen, storico, direttore dell’Istituto tedesco a Parigi
Sacha Zala, storico, docente universitario, direttore del gruppo di ricerca dei Documenti diplomatici svizzeri
 

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La storia que verrà

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