2014-07-31 RSI Rete Uno
31.07.2014, 12:30
RSI, Rete Uno, Radiogiornale
Cent’anni dalla Grande Guerra
31.07.2014, 12:30
RSI, Rete Uno, Radiogiornale
Cent’anni dalla Grande Guerra
«Archivzugang mit Hindernissen», S. 7
von Marcel Amrein
Häufiger als einst sind Bestände im Bundesarchiv ganz gesperrt oder nur mit Auflagen zugänglich. Treiber dieser Entwicklung könnte auch ein Kulturwandel in der Verwaltung sein.
26.07.2014, 17:35 RSI, Rete Due
L’abbaglio del Ruanda
«Le premesse favorevoli per un aiuto allo sviluppo svizzero prioritario in Ruanda prevalgono di gran lunga sulle condizioni sfavorevoli. Anzi, probabilmente si potrebbe dire che nessun altro paese dell’Africa nera si presta quanto il Ruanda a diventare paese prioritario.» Ciò è quanto notava il Dipartimento federale delle finanze nel 1963. Oggi il nome del paese africano evoca anzitutto il massacro della primavera 1994, quando – sotto gli occhi passivi della comunità internazionale – vennero trucidate 800 mila persone. Riferendo di quei tragici fatti, i media hanno sempre parlato del ruolo della Francia, del Belgio e dell’Onu. Per contro è passato quasi inosservato che la Svizzera ha avuto rapporti particolarmente intensi con il Ruanda. Read More
19.07.2014, 17:35 RSI, Rete Due
A Ginevra si decidono le sorti dell’Indocina
«La Conferenza di Ginevra è stata incontestabilmente un avvenimento positivo per la Svizzera. Essa ha offerto l’occasione di far conoscere il nostro paese a uomini di Stato che non l’avevano mai visto e che hanno trovato un’atmosfera favorevole alle loro discussioni e ai loro lavori ». Ciò è quanto riferiva il consigliere federale Max Petitpierre, nel settembre del 1954, dapprima alla conferenza degli ambasciatori svizzeri e poi alla Commissione esteri del Consiglio nazionale. Quella Conferenza, che la Svizzera si limitò ad ospitare senza parteciparvi direttamente, è passata però alla storia per ben altri motivi. Read More
4. Juli 2014, NZZ
Neutralität aus deutscher Sicht
Als Vorbild taugt die Schweizer Neutralität den deutschen Diskutanten beim NZZ-Podium Berlin nicht. Gegenüber Amerika war aber viel Skepsis zu hören.
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12.07.2014, 12:40, SRF2:
Nach dem 1. Weltkrieg: Auf in die Friedenszeit!
Sommerserie: Das Wissenschaftsmagazin erforscht Anfänge. Teil 2: Nach dem 1. Weltkrieg geht es in die Friedenszeit. Der Völkerbund hätte auf ewig den Weltfrieden sichern sollen, gehalten hat er nur gut 20 Jahre. Read More
12.07.2014, 17:35 RSI, Rete Due
Lo scandalo del mirage
«È una questione molto imbarazzante, che già da tempo è fonte per lui di grande preoccupazione», si legge nel verbale della riunione del Consiglio federale del 28 febbraio 1964. Lui, l’innominato, è Paul Chaudet, l’allora capo del Dipartimento militare federale. La questione al centro del dibattito è l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento Mirage, di cui «l’oratore arriva poi a parlare dei motivi per il massiccio superamento dei costi». L’acquisto del modernissimo caccia francese evidenziò infatti gravi irregolarità e incompetenze nell’amministrazione federale e nei comandi militari. Read More
05.07.2014, 17:35 RSI, Rete Due
Scuole in italiano negate agli svizzeri
«È facile capire che ciò possa far nascere problemi di politica interna, quando in una stessa città a una minoranza linguistica di origine svizzera viene negata, in base al diritto scolastico, una scuola propria, mentre la stessa deve essere concessa ai figli degli immigrati», notava la Conferenza dei direttori cantonali della pubblica istruzione, nel settembre del 1969, in una lettera al Dipartimento federale dell’interno (dodis.ch/32356). Il problema della scolarizzazione dei figli degli immigrati, in particolare italiani, fa emergere infatti anche le contraddizioni del sistema federale basato – tuttora – sul principio della territorialità.
NZZ-Podium Berlin zur Neutralität
Nicht wie die Schweiz
Joachim Riecker, Berlin, 3. Juli 2014, 16:35
Als Vorbild taugt die Schweizer Neutralität den deutschen Diskutanten beim NZZ-Podium Berlin nicht. Gegenüber Amerika war aber viel Skepsis zu hören.
28.06.2014, 17:35 RSI, Rete Due
Jacobo Arbenz, vittima della guerra fredda
«Se Lei ritiene il fatto che non abbia finora invocato la sua nazionalità svizzera sufficiente a considerarlo uno straniero, sono dell’opinione, a ragion veduta, che sarebbe meglio chieder al signor Arbenz di rispettare l’impegno preso e di rinunciare al suo progetto di stabilirsi in Svizzera ». Ciò è quanto scriveva il consigliere federale Max Petitpierre nel 1955 al suo collega di governo Markus Feldmann che gli aveva chiesto un parere, in merito alla richiesta del deposto presidente guatemalteco di prolungare il suo permesso di soggiorno in Svizzera. Read More