2014-08-30 RSI Rete Due
30.08.2014, 17:35 RSI, Rete Due
CERN: i dubbi atomici della Svizzera

«Il signor Tell Perrin Le chiederà nel corso della prossima sessione della Commissione degli affari esteri se lo stabilimento del laboratorio internazionale di fisica nucleare non implichi dei rischi per la Svizzera in generale e per Ginevra in particolare, vista l’impossibilità di dissociare gli scopi militari delle ricerche effettuate nel laboratorio da quelli industriali.» Ciò è quanto scriveva nel 1952 un alto funzionario al ministro degli esteri Max Petitpierre. Da parte svizzera, la nascita dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare – CERN – e la costruzione di un laboratorio nei pressi di Ginevra fu motivo di dubbi e preoccupazioni. Read More






«La Conferenza di Ginevra è stata incontestabilmente un avvenimento positivo per la Svizzera. Essa ha offerto l’occasione di far conoscere il nostro paese a uomini di Stato che non l’avevano mai visto e che hanno trovato un’atmosfera favorevole alle loro discussioni e ai loro lavori ». Ciò è quanto riferiva il consigliere federale Max Petitpierre, nel settembre del 1954, dapprima alla conferenza degli ambasciatori svizzeri e poi alla Commissione esteri del Consiglio nazionale. Quella Conferenza, che la Svizzera si limitò ad ospitare senza parteciparvi direttamente, è passata però alla storia per ben altri motivi. 
«Se Lei ritiene il fatto che non abbia finora invocato la sua nazionalità svizzera sufficiente a considerarlo uno straniero, sono dell’opinione, a ragion veduta, che sarebbe meglio chieder al signor Arbenz di rispettare l’impegno preso e di rinunciare al suo progetto di stabilirsi in Svizzera ». Ciò è quanto scriveva il consigliere federale Max Petitpierre nel 1955 al suo collega di governo Markus Feldmann che gli aveva chiesto un parere, in merito alla richiesta del deposto presidente guatemalteco di prolungare il suo permesso di soggiorno in Svizzera.