10.06.2014, 07:05 RSI, Rete Due
Oggi la Storia
La calcolatrice di «Oggi la storia»
«Oggi la storia», come si può leggere sul sito della Radiotelevisione svizzera, «è un programma che mira a dare, seppur nel breve formato, profondità storico filosofica a tematiche legate all’attualità o alle ricorrenze del calendario.» Già il titolo in sé non è privo d’implicazioni filosofiche: il termine «oggi» ci catapulta inesorabilmente nella contemporaneità, creando una contrapposizione con il passato di «la storia». A prima vista, dunque, «Oggi la storia» potrebbe sembrare un’aporia, una questione insolubile giacché sembrerebbe implicare una contraddizione insuperabile tra presente e passato. Grazie allo storico e filosofo Benedetto Croce, sappiamo però che «il bisogno pratico, che è nel fondo di ogni giudizio storico, conferisce a ogni storia il carattere di “storia contemporanea”, perché, per remoti e remotissimi che sembrino cronologicamente i fatti che vi entrano, essa è, in realtà, storia sempre riferita al bisogno e alla situazione presente, nella quale quei fatti propagano le loro vibrazioni.» (Benedetto Croce, La storia come pensiero e come azione, Laterza, Bari 1938, p. 5)
Ed è dunque così che per ogni trasmissione le povere e i poveri artefici di «Oggi la storia» devono scovare temi legati all’attualità o inventarsi qualche ricorrenza del calendario. Prima di congedarmi per la pausa estiva, vi svelerò dunque un piccolo segreto. Ogni due settimane, nell’intenso affanno della ricerca di un buon tema per «Oggi la storia», m’arranco tra lunghe liste di svariati e curiosi anniversari o mi perdo ad annaspare nell’immensa vastità della banca dati Dodis dei «Documenti Diplomatici Svizzeri» alla ricerca di una qualche ricorrenza del calendario. Spesso in questo mio dolce naufragare nell’immenso mare degli avvenimenti della storia, m’accompagna una vecchia calcolatrice tascabile, fedele compagna nell’individuare eventuali anniversari tondi, tondi. Niente di più normale dunque, se vi svelo che esattamente quarant’anni fa, nel 1974, la compagnia statunitense Hewlett-Packard lanciò sul mercato la gloriosa HP-65, la prima calcolatrice programmabile del mondo. Si trattava di una vera meraviglia della tecnica con 9 registri di memoria e la possibilità di programmare 100 comandi. Questa calcolatrice e quelle che ben presto la seguirono posero per la prima volta nella storia una grande potenza di calcolo automatizzato letteralmente nelle mani non solo d’ingeneri bensì di un pubblico sempre più vasto, gettando così le basi per la rivoluzione digitale. I quarant’anni dalla prima calcolatrice programmabile rappresentano veramente uno strabiliante e memorabile avvenimento, anche se per ora fatica ad uscire dal dimenticatoio della storia.
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