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Media29.4.2021

2021-04-29 RSI

29 aprile 2021, RSI, Millevoci

Il genocidio armeno, una memoria storica o politica?

La parola “genocidio”, inteso come volontà di sterminare un gruppo nazionale, etnico o religioso, non pone soltanto questioni di natura diplomatica e giuridica, ma chiama in causa la storia e la sua possibile interpretazione politica. È quanto accade da più di cento anni con lo sterminio di un milione e mezzo di armeni sotto l’Impero ottomano nel 1915/16. Il riconoscimento pubblico del genocidio armeno da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha suscitato – come era prevedibile – la reazione negativa e stizzita da parte del presidente turco Erdogan.

Per il governo turco parlare di genocidio degli armeni rimane un tabù storico oltre che politico. È paradossale che a oltre un secolo di distanza si discuta attorno a una parola che rappresenta la tragedia di un popolo la cui diaspora conserva tuttora una traumatica memoria. È stato detto che quello armeno è il primo genocidio del ventesimo secolo, che altri genocidi e stermini ha portato con sé. Di fronte al genocidio armeno, ormai riconosciuto dalla quasi totalità degli storici è legittimo chiedersi se debba essere la politica a determinare quali criteri applicare per riconoscerlo e quali definizioni utilizzare. Il termine “genocidio” si è certo affermato subito dopo la Seconda guerra mondiale, in un particolare momento storico e giuridico legato al diritto internazionale ma è oggi la parola dell’orrore, anzi degli orrori da non ripetere: qualunque sia la parola che si voglia usare per definirli. Il resto, come direbbe qualcuno, è storia.

Sono ospiti:
Marcello Flores, Storico, esperto di Diritti umani e genocidi. È professore presso all’Università degli Studi di Siena e direttore del Master europeo in “Human Rights and Genocide Studies”
Sacha Zala, storico, docente universitario, Direttore del gruppo di ricerca dei Documenti diplomatici svizzeri
Antonia Arslan, già professoressa di Letteratura italiana all’Università di Padova, scrittrice, saggista.

 

Il genocidio armeno, una memoria storica o politica?

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